Dopo aver parlato con amici e parenti e anche … conoscenti vari, Maria e Giovanni sono arrivati a contattare tutti i vari artigiani che si sono detti disposti a realizzare la casa dei loro sogni. Ci sono cartongessisti, piastrellisti, idraulico, elettricista, posatori dei massetti, carpentieri del calcestruzzo, muratori, escavatorista, ditta dei ponteggi e se qualcuno manca….. si provvederà “cammin facendo”.
In questa fase Franco (il tecnico) non è stato molto presente, del resto il “permesso di costruire” era già stato rilasciato. Tutto a posto, dunque.
Si parte con gli scavi delle fondazioni della nuova casa.
“Ferma tutto”, ordina Franco, non è stato depositato il calcolo delle strutture. Né per la parte in calcestruzzo armato della “fondazione” (platea di fondazione -tecnicismo-) e neppure della parte in elevazione (quella in legno per intenderci).
Maria e Giovanni consultano il contratto con il costruttore della casa in legno, risulta che a suo carico è il calcolo strutturale ma, in una frase in fondo al contratto, c’è scritto che il deposito delle strutture sarà a carico di tecnico abilitato e pertanto escluso dalla somma prevista. Qualcuno deve solo mettere una “firma” su quanto il tecnico del costruttore ha calcolato, cosi sentenzia quest’ultimo.
Franco nicchia in merito alla “firma”, del resto lui provvede a calcolare la parti in cemento armato o forse le calcola Claudio (collega di Franco), specialista nel settore. Non si è ben capito, ma poco importa, basta partire: questo il pensiero di Giovanni (che incomincia a sbruffare un poco).
Viene trovata una quadra: Claudio (il collega di Franco) calcola la parte in cemento armato ed un tecnico conosciuto dal costruttore calcola la parte lignea. Entrambi firmeranno e “depositeranno” i calcoli negli uffici di competenza. Ovviamente c’è una spesa non prevista: i tecnici vogliono essere retribuiti per il proprio lavoro (e ci mancherebbe!), sembrava che fosse già tutto conteggiato ….. (rimugina Maria). Invece no.
Si “ri-parte”. Si fanno gli scavi, si predispongono le tubazioni per fogna, acquedotto, luce, telefono ….. Poi, un bel mattino, un certo numero di auto-betoniere versano colate ci calcestruzzo su una ragnatela di ferro a suo tempo predisposta. Il tutto con l’aiuto di una piccola gru di cantiere, montata dalla ditta dei calcestruzzi.
Dopo qualche settimana, il tempo di far “stagionare” il calcestruzzo (un po’ come il formaggio), arrivano diversi autotreni con la casa (le parti in legno) smontata pezzo a pezzo e da montare in loco.
Antonio, il capo dei carpentieri del legno (coloro che monteranno la casa) sentenzia: “dov’è la gru per montare tutto? Era esclusa dal contratto.” Giovanni, con fare di chi ha previsto tutto, spiega che i carpentieri del calcestruzzo lasceranno (in affitto) la loro gru. Ma Antonio dice che non va bene, è troppo piccola, non ha la portata, né l’altezza, né il braccio sufficienti per scaricare dai camion e mettere in opera le varie pareti.
Occorre smontarla, perché lì dov'è
intralcia, e montarne una adatta. Ovviamente tutto a carico di Giovanni. E bisogna anche rifare l’impianto di “messa a terra della gru” …..
Giovanni sbruffa, Maria sfoglia nuovamente il contratto, caso mai le fosse sfuggito qualcosa……
(alla prossima puntata)