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Palazzo municipale di Pietraporzio
Progetto riqualificazione energetica Casa Clima R
progettista, consulente energetico, procedura certificazione CasaClima: architetto Marco Mauro
protocollo: CasaClima R
fabbisogno energetico: kWh/m3 anno
impianti: VMC
Al fine di rispettare le tipologie architettoniche dell’edificio, l’intervento è estremamente “soft”: all’esterno oltre il manto di copertura (in lastre metalliche) che viene ricostruito tal quale con la sistemazione dei necessari ferma-neve, si pensa alla realizzazione di un nuovo rivestimento in lastre di legno (all’ultimo piano) esattamente come il preesistente vecchio ormai di decine di anni e totalmente irrecuperabile, al di sotto del rivestimento ligneo viene realizzato un “cappotto” in fibra di roccia opportunamente montato su listellatura lignea e protetto da una membrana permeabile per assicurarle la “tenuta al vento” ed avere con i suoi 140 mm (80+60 mm) una buona tenuta termica.
Ai piani sottostanti le cose si complicano in quanto non volendo assolutamente modificare l’estetica del fabbricato ma al contempo ridurre i consumi energetici, si è optato per un cappotto interno e pertanto si è coibentato il fabbricato con strati di fibra di lana di roccia per uno spessore totale di 120 mm, successivamente rivestiti con barriera al vapore e strato di finitura in cartongesso.
Sostituiti anche i serramenti con nuovi elementi lignei aventi specchiature uguali ai precedenti ma con triplo vetro e doppio riporto basso emissivo, in modo da migliorare sensibilmente anche l’efficienza energetica delle superfici vetrate che sull’intero complesso hanno una superficie totale di circa 30 m2.
Si sono risolti molti ponti temici esistenti anche con l’aiuto di altri materiali (lastre in poliuretano e rivestimenti in Areogel) al fine di garantire il miglior risultato possibile in un appalto pubblico al massimo ribasso.
La buona qualità dell’aria interna è assicurata grazie alla presenza di una serie di macchine puntuali per il ricambio automatico dell’aria (per i tecnici VMC) ciascuna delle quali ha un proprio recuperatore di calore che garantisce una buona efficienza energetica del sistema e assicura agli utilizzatori dell’edificio una buona “qualità dell’aria”.
Tutto facile dunque? Non proprio, come in ogni buona “famiglia” i confronti ci sono stati e talvolta anche abbastanza accesi tra i due “Marco” (Sindaco e Architetto) ciascuno convinto delle proprie “indiscutibili” ragioni. Le divergenze sono state smussate, le richieste conciliate con le necessità realizzative e il tutto ha portato ad un risultato apprezzabile ormai in corso di ultimazione.
Interessante esempio di come anche in un ente pubblico siano possibili risultati di eccellenza. La domanda sorge però spontanea: possibile che si sia riusciti a giungere a tale risultato solo nel piccolo comune di Pietraporzio con risorse limitate e non si senta di un maggior proliferare di questi interventi su ambito territoriale più ampio?